C’era una volta una voce . La puoi sentire anche ora. Di sicuro ne puoi leggere le parole. O i deliri, che tanto la musica non cambia. Gli arditi commenti da tastiera. E i monologhi urlati al riparo di un’arrogante poltrona da PC. C’era una volta, è purtroppo ci sarà anche domani, la voce che innanzi al video dell’adolescente aggredito dal compagno di scuola in inghilerra, così come di fronte a ogni tipo di gesto e insulto discriminatorio, ti dirà che non è razzismo . Che da noi non esiste il razzismo . Solo qualche mela marcia. Che si tratta solo di una goliardia . Di classiche zuffe tra ragazzi . Che ci sono sempre state e sempre ci saranno. Che non bisogna tirare in ballo il razzismo per tutto. Concedendoti, al massimo, che magari si tratta di normale bullismo . Anche se quest’ultimo accostamento di parole dovrebbe essere vietato da ogni tipo di sintassi. C’era una volta, quindi, il razzismo per chi ne nega l’esistenza . Dove se un ragazzino immigrato dalla Siria
di Alessandro Ghebreigziabiher