Sì, proprio io, un bambino nato in Italia da cittadini stranieri, un bambino di colore, se così vi è più facile raffigurarmi, un bambino Italiano di colore.
Inseritemi pure nel quadro più angosciato della vostra fantasia, se volete.
Un bambino, secondo alcuni proprio perché figlio di cittadini stranieri e pure di colore, che un giorno contaminerà la vostra cultura italica, sino a farla scomparire.
Via la pasta asciutta, la pizza, il caffè e la nazionale di calcio.
Al suo posto, sempre in quell’inquietante quadro, io Souleyman vi costringerò a mangiare solo Kebab e fumare dal Narghilè, a bere Sake e a vedere le partite di Cricket, così per fare un confuso pot-pourri.
Sempre io, il bambino di colore Italiano, vi nasconderò il crocifisso dove non riuscirete più a trovarlo, anzi, ve lo vieterò, pena il taglio della mano, anzi, di qualcos’altro, che vi spaventa di più.
Ma non solo.
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Inseritemi pure nel quadro più angosciato della vostra fantasia, se volete.
Un bambino, secondo alcuni proprio perché figlio di cittadini stranieri e pure di colore, che un giorno contaminerà la vostra cultura italica, sino a farla scomparire.
Via la pasta asciutta, la pizza, il caffè e la nazionale di calcio.
Al suo posto, sempre in quell’inquietante quadro, io Souleyman vi costringerò a mangiare solo Kebab e fumare dal Narghilè, a bere Sake e a vedere le partite di Cricket, così per fare un confuso pot-pourri.
Sempre io, il bambino di colore Italiano, vi nasconderò il crocifisso dove non riuscirete più a trovarlo, anzi, ve lo vieterò, pena il taglio della mano, anzi, di qualcos’altro, che vi spaventa di più.
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